La produzione di rifiuti urbani in Umbria per l'anno 2015

 Produzione Rifiuti Urbani 2015 
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Produzione

In Umbria nel 2015 sono state prodotte quasi 471 mila tonnellate di rifiuti urbani, quantitativo inferiore di circa 14 mila tonnellate rispetto all’anno precedente. 
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Produzione

 
 

Produzione di rifiuti urbani in Umbria anno 2015

In Umbria nel 2015 sono state prodotte quasi 471 mila tonnellate di rifiuti urbani, quantitativo inferiore di circa 14 mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Viene pertanto confermato il trend di riduzione della produzione dei rifiuti iniziato a partire dal 2010. Il confronto tra i dati di dettaglio sulla composizione del rifiuto nel 2014 e nel 2015 mostrano a scala regionale una debole riduzione del rifiuto urbano residuo e una sensibile riduzione di alcune frazioni della raccolta differenziata, in particolare del verde, legno e vetro. Tale dinamica sembra indicare che la riduzione del rifiuto urbano osservata nel 2015 sia prevalentemente conseguenza della esclusione dal computo dei rifiuti urbani di quote di rifiuti di provenienza extradomestica fino all’anno precedente assoggettati al servizio pubblico di raccolta in quanto assimilati ai rifiuti urbani.

 

Fig. 1 - Produzione di rifiuti urbani

 

Espressa in pro capite**, la produzione di rifiuti urbani nel 2015 scende a 493 kg/ab, minore di 15 kg/ab rispetto all’anno precedente. I dati a scala comunale e di ambito evidenziano significative differenze nel territorio. I maggiori valori di produzione pro capite si osservano ancora in ATI 3 nonostante una riduzione media rispetto all’anno precedente di 13 kg/ab; in questo ambito 2 comuni (Spello e Campello sul Clitunno) presentano ancora produzioni superiori a 600 kg/ab e sono solo 3 i comuni con produzioni inferiori a 400 kg/ab. In forte calo il dato medio pro capite di produzione in ATI 2 e ATI 4 (-20 kg/ab) mentre in ATI 1 si osserva per il secondo anno successivo un incremento (+7 kg/ab).

 

 

Anno 2015

Confronto anno 2014

Popolazione totale*

RU
Rifiuto Urbano
(t)

RU

pro capite**
(kg/ab)

 RD
Raccolta Differenziata
(t) 

 RND
Rifiuto Urbano escluso da RD
(t) 

RU
Rifiuto Urbano
(t)

Variazione %
RU

ATI 1

137.737

68.580

498

34.635

33.945

67.974

1%

ATI 2

411.896

197.082

478

116.443

80.639

205.480

-4%

ATI 3

167.943

89.755

534

40.317

49.439

91.799

-2%

ATI 4

236.569

115.401

488

46.980

68.421

119.230

-3%

Regione

954.145

470.818

493

238.374

232.443

484.483

-3%

 

* Popolazione totale, ossia quella che complessivamente contribuisce a produrre rifiuti nell’arco dell’anno: viene calcolata sommando i dati relativi alla popolazione residente, ai turisti “stabili” e “occasionali”, agli studenti presenti, e alla popolazione “occasionale”,
**Per il calcolo dei Rifiuti pro capite è stata utilizzata come popolazione di riferimento la popolazione totale
 

Fig. 2 - Produzione di rifiuti urbani pro capite a scala comunale

 

La produzione pro capite di rifiuto urbano del 2015 è composta per 244 kg/ab dai rifiuti non compresi nella raccolta differenziata (RND nei grafici) e per 250 kg/ab dai rifiuti della raccolta differenziata (RD nei grafici).

A scala di ambito si osserva come ATI 2 presenta la raccolta differenziata pro capite più elevata e il quantitativo di rifiuti non differenziati pro capite più basso, ATI 3 presenta il quantitativo di rifiuti non differenziati pro capite più alto, mentre ATI 4 la raccolta differenziata pro capite più bassa.

 

Fig. 3 – Composizione della produzione pro capite di rifiuti urbani anno 2015

 

I dati a scala comunale evidenziano come la caratteristica della maggior parte dei comuni di ATI 1 è la produzione pro capite di rifiuti inferiore alla media regionale, fanno eccezione Sangiustino, Città di Castello e Umbertide; Sangiustino nel 2015 aumenta la produzione di RU di 42 kg/ab prevalentemente per un incremento dei rifiuti della RD. Per i comuni di ATI 2, invece, la caratteristica è l’elevata raccolta pro capite di rifiuti differenziati associata quasi sempre a produzione totale comunque contenuta. In ATI 3 ci sono i comuni con le maggiori produzioni di rifiuti della regione, solo in alcuni casi associate a elevate raccolte differenziate. I comuni di ATI 4, infine, mantengono la caratteristica di avere produzioni di rifiuti contenute associate a raccolte differenziate basse, evidenziata negli anni precedenti, anche se il confronto con il 2014 mostra una generale tendenza all’incremento dei rifiuti della RD.

 

 

 

 

Fig. 4 – Distribuzione dei comuni in funzione della produzione pro capite complessiva di rifiuti urbani (RU) e dei rifiuti pro capite della raccolta differenziata ( RD)

 

Andamento della produzione pro capite dei rifiuti urbani in Umbria periodo 2009 - 2015

Al fine di analizzare l’andamento della produzione di rifiuti urbani, vengono presi in considerazione i dati relativi al  periodo 2009-2015.

Per evidenziare le dinamiche in Umbria e nei suoi ambiti territoriali rispetto all’obiettivo di riduzione della produzione di rifiuti viene mostrato l’andamento negli ultimi anni dei valori pro capite della produzione di rifiuti totale (RU), di quella dei rifiuti della raccolta differenziata (RD) e di quella dei rifiuti non compresi nella raccolta differenziata (RND). L’utilizzo dei valori “pro capite” come indicatori permette di analizzare l’andamento dei rifiuti nel tempo in modo indipendente da quello della popolazione e di mettere a confronto realtà caratterizzate da popolosità molto diversa.

 

Fig. 5 - Andamento della produzione pro capite dei rifiuti urbani nel periodo 2009-2015

 

Nei primi due anni del periodo di osservazione l’Umbria presenta il valore di produzione pro capite poco inferiore a 570 kg/ab. A partire dal 2011 inizia un significativo trend di decrescita che ha portato in 5 anni a una riduzione della produzione di rifiuto pro capite pari complessivamente a 52 kg/ab. Il calo più significativo si osserva nel  2011 (-39 kg/ab). Nel biennio successivo la produzione pro capite di rifiuti diminuisce ulteriormente, di 10 kg/ab nel 2012 e di 20 kg/ab nel 2013. Più modesto il decremento registrato nel 2014 (-7 kg/ab) e di nuovo significativo nel 2015 (- 15 kg/ab).

Se andiamo a vedere i dati di dettaglio, fino al 2014 si osserva un trend continuo di crescita della RD pro capite accompagnato da un trend continuo di decrescita del rifiuto RND: l’andamento della produzione totale è determinato dall’entità delle variazioni annuali dei due indicatori. In particolare la forte riduzione osservata nel 2011 è dovuta al decremento del rifiuto RND di 54 kg/ab solo in parte compensato dall’incremento della RD che è stato comunque significativo. Nel biennio 2012-2013 il rifiuto RND continua a mostrare notevoli riduzioni (-38 kg/ab e -34 kg/ab) mentre la RD aumenta di 28 kg/ab nel 2012 e di 14 kg/ab nel 2013. Nel 2014 l’andamento è lo stesso ma l’entità delle variazioni sono più modeste. Nel 2015 infine ambedue gli indicatori segnano una decrescita: la RND diminuisce di 8 kg/ab e la RD di 7 kg/ab.

 

I dati a scala di ambito mostrano come, seppur con intensità molto diversa, nell’intero territorio regionale le maggiori variazioni siano avvenute nel triennio 2011-2013, anni in cui si osserva ovunque il calo della produzione dei RU dovuto a calo dei rifiuti RND accompagnato da incrementi della RD di minore intensità. Le variazioni sono molto più forti in ATI 2, intermedie in ATI 1 e ATI 3 e molto più modeste in ATI 4.

Nell’ultimo biennio si è avuta ovunque un’attenuazione delle dinamiche e in alcuni casi un’inversione dei trend. In particolare in ATI 1 si osserva un incremento di RU per ambedue gli anni, in ATI 3 l’incremento avviene solo nel 2014, in ATI 2 invece si osserva nel 2015 un decremento dei rifiuti della RD.

 

 

Fig. 6 -  Andamento della produzione pro capite dei rifiuti urbani nel periodo 2009-2015 a scala di ambito territoriale
 

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Percentuale raccolta differenziata


Nel 2015 la percentuale di raccolta differenziata in Umbria rimane ferma poco sopra il 50%, senza incrementi rispetto all’anno precedente; viene quindi interrotto il trend crescente osservato negli ultimi anni.
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Percentuale raccolta differenziata

 

 

Percentuale raccolta differenziata in Umbria anno 2015 

Nel 2015 la percentuale di raccolta differenziata in Umbria rimane ferma poco sopra il 50%, senza incrementi rispetto all’anno precedente; viene quindi interrotto il trend crescente osservato negli ultimi anni.

 

Fig. 1 – Percentuale raccolta differenziata anno 2015

  

 

Tutti i dati a scala di ambito territoriale sono ben al di sotto dell’obiettivo del 65%.

La percentuale di raccolta differenziata più elevata, seppur insufficiente, è mostrata da ATI 2: il 59%, quasi un punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente. Anche ATI 1 perde quasi un punto percentuale e si ferma poco sopra il 50%. I dati medi di ATI 3 e ATI 4 mostrano invece degli incrementi ma di lieve entità (circa +1,5%) e si fermano il primo a quasi il 45% e il secondo a quasi il 41%.

 

Fig. 2 - Percentuale raccolta differenziata anno 2015 a scala comunale

 

Il confronto dei dati a scala comunale con gli obiettivi posti dalle normative nazionali e regionali mostra come 9 comuni umbri superano l’obiettivo del 65% e 33 comuni presentino percentuali comprese tra il 50% e il 65%; è però da sottolineare come 30 comuni (ovvero quasi 1/3 dei comuni umbri) hanno percentuali di raccolta differenziata ancora inferiori a 30%.

In ATI 2 tutti i comuni presentano percentuali di raccolta differenziata superiore al 50% con l’unica eccezione di Tuoro sul Trasimeno che si ferma appena al di sotto della soglia, a 49%; superano il 65% cinque comuni tra i quali Todi e Bastia Umbra.

In ATI 1 la situazione è invece molto eterogenea. Umbertide, seppur con un calo di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente, si trova appena sotto il 70% di raccolta differenziata, supera il 65% anche il piccolo comune di Lisciano Niccone. Altri 3 comuni presentano percentuali di raccolta differenziata tra il 50% e il 65%, tra questi Gualdo Tadino. Fanalini di coda, con valori inferiori al 30%, sono i due comuni di  M.S. Maria Tiberina e Scheggia e Pascelupo.

In ATI 3 nessun comune raggiunge l’obiettivo del 65%, cinque comuni presentano percentuali di raccolta differenziata tra il 50% e il 65%, tra questi Foligno. Giano dell’Umbria, che nel 2014 aveva raggiunto il 69% di raccolta differenziata perde 7 punti percentuali. Il dato più rilevante è che 12 comuni dell’ambito non raggiungono il 30% di raccolta differenziata, tra questi i piccoli comuni dell’Alta Valnerina ma anche comuni di maggiori dimensioni come Nocera Umbra, Norcia e Bevagna.

In ATI 4 due comuni superano l’obiettivo del 65%, mentre sette comuni presentano percentuali di raccolta differenziata tra il 50% e il 65%, tra questi ultimi il comune di Narni. In questo ambito numerosi piccoli comuni che fino al 2014 presentavano percentuali di raccolta differenziata molto basse, hanno avuto nel 2015 incrementi molto rilevanti anche fino al 30% per effetto della progressiva applicazione a partire dal mese di settembre di un nuovo sistema di raccolta basato sulla raccolta porta a porta di tutte le frazioni. Tuttavia presentano ancora percentuali di RD inferiori a 30% 11 comuni tra cui Stroncone con più di 5 mila abitanti.

 

 

Andamento della percentuale raccolta differenziata in Umbria periodo 2009 - 2015

 

In Umbria la percentuale di raccolta differenziata ha iniziato un trend continuo di crescita a partire dall’anno 2008, effetto del progressivo aumento dei rifiuti della raccolta differenziata associato ad una progressiva riduzione del rifiuto non differenziato. Il trend presenta fino al 2010 incrementi piuttosto deboli (+1-1,5% l’anno). Nel triennio 2011-2013 gli incrementi diventano molto più significativi: +5% nel 2011, +6% nel 2012 e +4,5% nel 2013. Tale andamento è  effetto della progressiva diffusione in alcune parti del territorio regionale del sistema di raccolta domiciliare sia per i rifiuti differenziati sia per il rifiuto residuo associato al ritiro dei cassonetti stradali per la raccolta dell’indifferenziato iniziato proprio nel 2010. Nel biennio successivo però il trend si attenua: solo il 2% di incremento nel 2014 e nessun incremento apprezzabile nel 2015.

 

Fig. 3 – Andamento della percentuale di raccolta differenziata nel periodo 2009-2015

  

Il progressivo incremento della percentuale di raccolta differenziata nel periodo si può osservare in tutti e 4 gli ambiti territoriali ma l’entità degli incrementi annuali sono significativamente diversi.

Il dato di ATI 2 è per l’intero periodo superiore a quello medio regionale, la differenza è andata gradualmente crescendo fino al 2014 quando la percentuale di raccolta differenziata di ATI 2 era superiore di quasi 10 punti percentuali alla media regionale, nel 2015 la differenza scende a 8%. Anche Il dato di ATI 1 è stato fino al 2014 superiore a quello medio regionale, ma la differenza è andata progressivamente attenuandosi fino ad azzerarsi nel 2015. La percentuale di raccolta differenziata di ATI 3 e ATI 4 è per tutto il periodo inferiore alla media regionale di diversi punti percentuali; in particolare molto deboli sono gli incrementi annuali di ATI 4.

 

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Composizione della raccolta differenziata
 

La raccolta differenziata del 2015 è costituita da poco più di 238 mila tonnellate di rifiuti ed è costituita per Il 44% dalle frazioni umide e per i6 48% circa dalle principali frazioni secche (carta, vetro, plastica legno e metalli)
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Composizione della raccolta differenziata

 

La composizione del rifiuto urbano in Umbria anno 2015 

L’analisi dei dati di dettaglio sulla composizione merceologica della raccolta differenziata fornisce importanti informazioni sia sulla qualità e potenzialità di sviluppo della raccolta, sia sulle esigenze legate alla fase successiva del recupero delle frazioni raccolte.

La raccolta differenziata di rifiuti urbani è costituita da un gruppo di frazioni merceologiche principali che comprendono, da una parte le “frazioni umide” (FOU e verde) e dall’altra, le “frazioni secche” più “pesanti” (carta e cartone, vetro, plastica, metallo, legno) per le quali la normativa prevede specifici obblighi di raccolta e riciclo; queste nel loro insieme costituiscono generalmente nella realtà italiana il 90-97% in peso del totale della raccolta differenziata. Alle frazioni principali se ne aggiungono altre, come i tessili, subordinate a scala nazionale ma che possono essere significative in alcune realtà locali. La raccolta differenziata si completa con frazioni merceologiche poco importanti “in peso”, ma fondamentali sotto il profilo della tutela ambientale in quanto comprendono i rifiuti urbani pericolosi: i RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche) e le raccolte selettive.

 

Nella raccolta differenziata umbra sono stati considerati anche gli inerti di origine domestica che, seppur entro i limiti posti dalla normativa regionale, entrano nel set dei rifiuti urbani umbri a partire dal 2012.

Per quanto riguarda i rifiuti raccolti in modalità “multimateriale”, i quantitativi derivanti dalla loro selezione sono stati ridistribuiti tra le relative frazioni merceologiche così come dichiarate nelle attestazioni rilasciate dai gestori degli impianti che ne effettuano la selezione-cernita: metallo, plastica e vetro per le raccolte multimateriali in senso stretto (CER 150106), legno, metallo, plastica, vetro e carta per gli ingombranti multimateriale (CER 200307), inerti, verde e metallo per lo spazzamento stradale (CER 200303).

 

  

Fig. 1 – composizione della raccolta differenziata in Umbria anno 2015

 

La raccolta differenziata del 2015 è costituita da poco più di 238 mila tonnellate di rifiuti e ha la seguente composizione merceologica:

  • Il 44% è costituito dalle frazioni umide, la percentuale sale a 51% in ATI 1 e scende a 33% in ATI 4.
  • frazioni secche, tra cui le principali sono:
  • frazione cellulosica (Carta e Cartone), il 23% della raccolta differenziata totale, percentuale che sale in ATI 3 e ATI 4;
  • vetro, l’11% della raccolta differenziata totale;
  • plastica, l’8% della raccolta differenziata totale, percentuale che sale a 11% in ATI 4;
  • legno, il 4% della raccolta differenziata totale, percentuale che sale a 6% in ATI 4;
  • metallo, 2% della raccolta differenziata totale;
  • inerti, 5% percentuale che sale a 8% in ATI 3 e 7% in ATI 4
  • RAEE, 2% della raccolta differenziata totale.

 


Frazioni umide


Frazioni umide

 

La frazione organica costituisce la componente principale della raccolta differenziata negli ultimi anni. Nel 2015 ne rappresenta il 44% e ammonta a quasi 105 mila tonnellate, corrispondenti a quasi 110 kg/ab. E’ costituita da quattro componenti:

  • “frazione organica umida” raccolta mediante cassonetti dedicati (porta a porta o stradali) identificata con il CER 200108, circa 73 mila tonnellate;
  • “verde” (sfalci e potature) identificato con il CER 200201, circa 21 mila tonnellate;
  • “compostaggio domestico”, stimato in base al numero di composter distribuiti, circa 11 mila tonnellate;
  • “Verde da CER 200303”, ovvero il quantitativo di rifiuto CER 200201 derivanti dalle operazioni di recupero del rifiuto CER 200303 – Residui della pulizia stradale, si tratta di una componente quantitativamente non significativa (solo 35 tonnellate).

 

 

Fig. 2 – Composizione della frazione organica della raccolta differenziata in Umbria anno 2015

 

Il 53% della frazione organica del 2015 è stata raccolta in ATI 2, che oltre ad essere l’ambito più popoloso è anche quello con raccolta pro capite più alta (134 kg/ab). Superiore alla media regionale anche il dato di ATI 1 (128 kg/ab). Sotto la media regionale sono invece le raccolte pro capite di ATI 3 e ATI 4, rispettivamente 98 kg/ab e 65 kg/ab.

Fig. 3 – Andamento della raccolta pro capite delle due principali frazioni umide della raccolta differenziata anni 2010-2015

 

Nel 2015 il quantitativo di  organico pro capite raccolto in Umbria subisce un calo di quasi 5 kg/ab, si interrompe così il forte trend di crescita osservato negli ultimi anni dovuto alla progressiva diffusione della raccolta dell’organico domestico nel territorio e che aveva fortemente pilotato la crescita  della raccolta differenziata in Umbria. I dati di dettaglio consentono di osservare che il calo a scala regionale è dovuto alla diminuzione sia della frazione organica umida raccolta mediante cassonetti (-1,3 kg/ab, pari a quasi 1.200 tonnellate), sia del verde (-3,7 kg/ab, pari a circa 3.500 tonnellate ). I dati a scala di ambito evidenziano alcune differenze: nell’area di ATI 1 diminuisce fortemente la raccolta di frazione organica mentre il verde prosegue il trend di crescita, in ATI 2 e in ATI 3 invece è il verde a diminuire fortemente mentre la frazione organica subisce una leggera flessione in ATI 2 e un incremento in ATI 3.

 

 



Le principali frazioni secche


Le principali frazioni secche

 

Nel 2015 sono state raccolte circa 55 mila tonnellate di rifiuti cellulosici (carta e cartone), quantitativo in leggero calo rispetto all’anno precedente per il secondo anno successivo. Il calo è indotto dalla riduzione del rifiuto raccolto in ATI 2 e, in misura minore da quello in ATI 1, solo parzialmente compensata dagli incrementi osservati in ATI 4 e ATI 3.

 

Il vetro della raccolta differenziata 2015 è pari a circa 27 mila tonnellate, quantitativo anch’esso inferiore a quello dell’anno precedente per il secondo anno successivo. Il 51% del vetro raccolto nel 2015 viene da raccolte monomateriale, il 49% deriva dalla selezione delle raccolte multimateriali (CER 150106). Le modalità di raccolta variano molto tra ambiti: in ATI 3 il vetro viene raccolto esclusivamente monomateriale, in ATI 1 poco più della metà viene dalla raccolta monomateriale, mentre in  ATI 2 e ATI 4 il sistema di raccolta più diffuso è quello multimateriale (rispettivamente il 57% e il 77% del vetro raccolto nei due ambiti). Da sottolineare come rispetto agli anni precedenti stia diminuendo la raccolta di vetro multimateriale in ATI 2.

Il valore della raccolta pro capite di vetro, dopo un trend pluriannuale di crescita che nel 2013 ha portato a superare i 30 kg/ab, ha subito negli ultimi due anni una riduzione (complessivamente -2,2 kg/ab). Il calo è dovuto alla diminuzione dei rifiuti raccolti in ATI 2 (-4 kg/ab) e in misura minore in ATI 1. La raccolta pro capite aumenta invece in ATI 3 e ATI 4.

  

Fig. 4 – Vetro della raccolta differenziata anno 2015 per modalità di raccolta

  

Fig. 5 – Andamento della raccolta pro capite di carta e di vetro anni 2010-2015

  

La plastica della raccolta differenziata 2015 è pari a quasi 19 mila tonnellate, quantitativo superiore a quello del 2014 di quasi 3 mila tonnellate. L’incremento avviene in tutto il territorio ma è particolarmente significativo in ATI 4 dove la raccolta pro capite passa da 16 kg/ab del 2014 a 22 kg/ab nel 2015.

Il 72% della plastica raccolta nel 2015 è costituito da imballaggi raccolti in modalità monomateriale, il 25% da imballaggi raccolti in modalità multimateriale, il 3% da plastica derivante dalla cernita del rifiuto CER 200307 – Rifiuti ingombranti e lo 0,6% da pneumatici, mentre le cartucce da stampa sono non significative in peso.

 

 

Fig. 6 – Platica della raccolta differenziata anno 2015 per modalità di raccolta

  

Nel 2015 sono state raccolte quasi 6 mila tonnellate di metallo, quantitativo superiore all’anno precedente di quasi 500 tonnellate. Anche per questa frazione l’incremento è particolarmente significativo in ATI 4 dove la raccolta pro capite passa da 3,6 kg/ab del 2014 a 5 kg/ab nel 2015.

  

Fig. 7 – Metallo della raccolta differenziata anno 2015 per modalità di raccolta

  

 

Fig. 8 - Andamento della raccolta pro capite di plastica e di metallo anni 2010-2015

  

Nel 2015 sono state raccolte più di 9 mila tonnellate di legno di cui il 90% viene dalla raccolta monomateriale prevalentemente presso le isole ecologiche e il 10% dalla cernita del rifiuto CER 200307 – Rifiuti ingombranti. L’andamento della raccolta del rifiuto legnoso negli ultimi anni è stato fortemente condizionato dai dati di raccolta di ATI 4 dove fino al 2014 veniva raccolto più del 50% del legno umbro. Nel periodo considerato il valore pro capite di legno raccolto aumenta fino al 2012, anno in cui il dato di raccolta media in ATI 4 è 35 kg/ab, valore pro capite che indica la presenza di considerevoli quote di rifiuti assimilati. Dal 2013 il trend si inverte e nel 2015 vengono raccolte 4.300 tonnellate in meno rispetto all’anno precedente di cui 3.600 in ATI 4 e 800 in ATI 2, il dato di raccolta pro capite medio regionale scende sotto a 10 kg/ab e quello di ATI 4 a 11,56 kg/ab (-15 kg/ab rispetto all’anno precedente).

 

 

Fig. 9 – Legno della raccolta differenziata anno 2015 per modalità di raccolta


I Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE)


I Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE)

 

La raccolta differenziata dei RAEE, pur non “pesando” molto nella composizione della frazione merceologica, è molto importante per la presenza in questi rifiuti di sostanze pericolose. Per questo motivo la gestione dei RAEE è oggetto di specifica normativa; il D.lgs. 151/2005 indicava all’art. 6 l’obbligo del raggiungimento, entro il 2008, della raccolta di almeno 4 kg/ab di RAEE provenienti da nuclei domestici. Nel confronto di tale obiettivo con i quantitativi raccolti pro capite in Umbria, va tenuto conto che i pro capite sono stati calcolati sempre rispetto alla popolazione totale e quindi sarebbero superiori se fossero calcolati rispetto alla popolazione residente come previsto dalla norma.

Nel 2015 sono stati raccolte 4.100 tonnellate di RAEE, costituiti per il 65% da rifiuti pericolosi, la percentuale varia poco tra ambiti.

La raccolta differenziata dei RAEE ha subito in Umbria, come nel resto d’Italia, un notevole incremento a partire dal 2008 e nel 2010 l’Umbria risulta nel Rapporto annuale  del Centro di Coordinamento RAEE come la Regione con la più alta raccolta pro capite d’italia. Nel 2011 si osserva una forte decrescita del pro capite regionale dovuta probabilmente alla esclusione dal set dati di flussi di rifiuti di provenienza non propriamente urbana, segue nel 2013 un ulteriore calo che porta il dato regionale poco al disopra della soglia di 4 kg/ab imposti dalla norma. Negli ultimi due anni si osservano dei leggerei incrementi.

 

 

Fig. 10 - RAEE della raccolta differenziata anno 2015 pericolosi e non pericolosi

 

Fig. 11 - Andamento della raccolta pro capite di legno e di RAEE anni 2010-2015



I rifiuti inerti


I rifiuti inerti

I rifiuti inerti, sono considerati nel set dei rifiuti urbani solo a partire dal 2012 secondo i criteri dettati dalla DGR 594/2012. Il rifiuto può avere due origini: rifiuti derivanti da attività di piccola manutenzione delle abitazioni e conferiti dal cittadino presso le isole ecologiche che sono computabili fino a un massimo di 15 kg/ab e gli inerti derivanti dalla selezione del rifiuto CER 200303 - Residui della pulizia stradale. Nel 2015 questi rifiuti sono complessivamente quasi 12 mila tonnellate di cui circa 2/3 raccolti presso le isole ecologiche. Il dato medio regionale di raccolta pro capite nel 2015 è poco superiore a 12 kg/ab; la quota di inerti proveniente dalle isole ecologiche è poco superiore a 8 kg/ab in tutti e 4 gli ambiti, la quota invece derivante dallo spazzamento stradale varia dai 10 kg/ab di ATI 3 a appena 0,4 kg/ab di ATI 1 in funzione della diversa modalità di gestione dello spazzamento stradale avviato quasi interamente a recupero in ATI 3.

 

Fig. 12 – Inerti della raccolta differenziata anno 2015 per modalità di raccolta

  

 



Rifiuti Urbani Pericolosi (RUP) anno 2015

 

 


Rifiuti Urbani Pericolosi (RUP) anno 2015

 

I rifiuti pericolosi della raccolta differenziata umbra del 2015 sono in totale poco meno di 3 mila tonnellate (circa l’1% del totale dei rifiuti della raccolta differenziata) e sono costituiti per l’89% da RAEE e per l’11% da rifiuti delle raccolte selettive (oli, vernici, batterie..).

 

RAEE pericolosi sono costituiti per il 59% dal rifiuto CER 200135 – Apparecchiature elettriche e elettroniche fuori uso contenenti componenti pericolosi, per il 40% dal rifiuto CER 200123  – Apparecchiature fuori uso contenenti cloro fluorocarburi e per meno dell’1% dal CER 200121 – Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio. Complessivamente nel 2015 sono stati raccolti 2,8 kg/ab di RAEE pericolosi.

 

  

Fig. 13 – Composizione dei RAEE pericolosi raccolti nel 2015

  

Altri rifiuti urbani pericolosi sono compresi nella macro frazione Raccolte selettive, tra questi i principali  sono: Pile e batterie pericolose (CER 200133), vernici (CER 200127), oli e grassi minerali (CER 200126) e farmaci pericolosi (CER 200131).

La componente principale delle Raccolte selettive di rifiuti pericolosi è Pile e batterie che ne costituisce il 43% in peso, le Vernici ne costituiscono il 40%, gli Oli minerali il 13% mentre i farmaci, raccolti in ATI 2, solo lo 0,2%.

 

  

Fig. 14 - Composizione delle raccolte selettifve dei rfifiuti  pericolosi nel 2015

 

Il quantitativo di rifiuti urbani pericolosi, dopo un trend crescente dal 2006 al 2010, ha conosciuto un progressivo calo nell’ultimo quinquennio. Sul quantitativo di rifiuti pericolosi urbani raccolto possono incidere vari fattori e la diminuzione osservata può dipendere dalla riduzione della produzione, in termini di quantitativi o di pericolosità dei rifiuti prodotti, o dalla diffusione della raccolta, oppure dalla “ripulitura” del set dei rifiuti urbani da rifiuti pericolosi impropriamente assimilati negli anni precedenti.

Se andiamo a vedere i dati di dettaglio il calo è legato alla generale diminuzione della raccolta dei RAEE (pericolosi e non pericolosi) descritta al paragrafo precedente.

 

Fig. 15 
 

 

 



 Scarica dati composizione raccolta differenziata - Rifiuti urbani Umbria 2015 


Composizione del rifiuto escluso dalla raccolta differenziata

I rifiuti urbani non compresi nella raccolta differenziata e destinati a smaltimento raccolti nel 2015 sono stati quasi 214 mila tonnellate, costutuiti per il 92% da Rifiuti Urbani residui (RUR)
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Composizione del rifiuto escluso dalla raccolta differenziata

La composizione del rifiuto escluso dalla raccolte differenziata in Umbria anno 2015 

 

I rifiuti urbani non compresi nella raccolta differenziata e destinati a smaltimento raccolti nel 2015 sono costituiti da:

  • Rifiuto urbano residuo (CER 200301 - Rifiuti urbani non differenziati), per il 92% del totale;
  • Quota parte avviata a smaltimento del CER 200303 - Residui della pulizia stradale, per il 5%;
  • Quota parte avviata a smaltimento del CER 200307 – Rifiuti ingombranti, per quasi il 3%;
  • Rifiuti cimiteriali da esumazione e estumulazione, (CER 200203 – Altri rifiuti non biodegradabili), per una percentuale trascurabile.

 Fig. 1 – Composizione rifiuti urbani non compresi nella raccolta differenziata anno 2015

 

  

Nel 2015 sono state raccolte quasi 214 mila tonnellate di rifiuto urbano residuo (CER 200301) quantitativo inferiore di circa 7 mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Espresso in pro capite, il rifiuto residuo  medio regionale è 224 kg/ab. Decisamente superiori sono le produzioni medie di ATI 3 e ATI 4, quella di ATI 1 è in linea con la media regionale, mentre quella di ATI 2 è pari a 167 kg/ab, produzione inferiore alla media regionale di 57 kg/ab.

Il rifiuto proveniente dallo spazzamento stradale avviato a smaltimento è stato nel 2015 superiore a 11 mila tonnellate, pari a 12 kg/ab, questo valore varia tra ambiti in funzione della diffusione di questo servizio di raccolta e della modalità di gestione del rifiuto. Il valore pro capite più alto è mostrato da ATI 1 e ATI 2, ambiti in cui il servizio è molto diffuso e gran parte del quantitativo raccolto è stato avviato direttamente a smaltimento. Molto inferiori sono i pro capite di ATI 3 e ATI 4 dove il servizio è meno diffuso e questo rifiuto  viene avviato direttamente a smaltimento solo per quote residuali. 

La media pro capite regionale del rifiuto CER 200307 – Rifiuti ingombranti avviato a smaltimento è 8 kg/ab, complessivamente circa 7.500 tonnellate. Anche per questo rifiuto i pro capite più alti sono quelli medi di ATI 2 e ATI 1 dove ancora quote significative di questi rifiuti vengono avviati a discarica.

 

 

Andamento della produzione del Rifiuto Urbano Residuo anni 2010 – 2015

 

Il rifiuto Urbano Residuo viene così definito in quanto costituisce la parte residuale di una corretta differenziazione del rifiuto domestico che sia in grado di intercettare tutte le frazioni recuperabili, ne deriva che il suo andamento nel tempo rappresenta uno dei migliori indicatori dell’efficacia di una buona gestione della raccolta.

La produzione di RUR a scala regionale segue un trend decrescente ormai da circa 10 anni, tuttavia è solo a partire dal 2011 che il trend interessa tutte le aree del territorio. Nel periodo 2011-2013 si osservano i decrementi più significativi seppur di entità gradualmente inferiore: -49 kg/ab nel 2011, -39 kg/ab nel 2012, -30 kg/ab nel 2013. Nel biennio successivo i decrementi sono molto più modesti: -13 kg/ab nel 2014 e -8 kg/ab nel 2015.

A scala di ambito si osserva come la produzione pro capite media del rifiuto residuo di ATI 2 scende nel periodo 2011-2013 di 151 kg/ab ma solo di 4 kg/ab nel 2015. In ATI 1 la riduzione più significativa avviene nel 2012 ma nel 2015 la produzione pro capite media torna ad aumentare (+6 kg/ab). La produzione media pro capite di ATI 3, che a inizio periodo era la più alta (411 kg/ab), mostra forti decrementi nel 2011 e 2012 e decrementi molto più modesti negli anni successivi. La produzione di ATI 4 mostra decrementi di minore entità rispetto agli altri ambiti nel primo triennio ma nel 2015 subisce il decremento maggiore (- 20 kg/ab).

 

 

Fig. 2 – Andamento della produzione pro capite del Rifiuto Urbano Residuo nel periodo 2010-2015
 

 Scarica dati composizione rifiuto residuo - Rifiuti urbani Umbria 2015