Il DNA dei pollini in aria: un nuovo progetto di UNI Trieste e Arpa

Nei giorni scorsi è stato firmato un accordo tra Arpa Umbria e il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, in collaborazione con Arpa FVG, ArpaV, ArpaM, Arpa VdA, per la realizzazione di un progetto sperimentale che si basa su un nuovo metodo di indagine dei pollini e spore atmosferici tramite l’estrazione del DNA.

 

Lo scopo del progetto è di fornire maggiori e più specifiche informazioni al monitoraggio pollinico svolto dalle Arpa.

 

Le attività prevedono che le Agenzie partecipanti forniscano all’Università campioni di pollini e spore, rilevati nel corso del monitoraggio aerobiologico, da analizzare secondo la particolare metodica denominata DNA meta-bar coding, ovvero “Codice a barre del DNA”.

Questa tecnica è stata sviluppata in altri ambiti di studio per ottenere una rapida e completa identificazione degli organismi attraverso l’individuazione di particolari sequenze di DNA utilizzate come “etichette” identificative delle singole specie.

 

Nel progetto attuale, attraverso la raccolta di campioni di pollini e spore in differenti siti presso alcune località italiane, si cercherà di mettere a punto specifici protocolli di estrazione e amplificazione del DNA, al fine di allestire una base dati di sequenze geniche sia vegetali che fungine da utilizzare come riferimento su scala regionale e nazionale.

 

Il progetto mira a semplificare e integrare l’attività di monitoraggio pollinico, individuando almeno qualitativamente le specie e i periodi di fioritura delle piante e dei funghi che rilasciano pollini e spore in atmosfera, per fornire dati puntuali e attendibili in ambito di prevenzione e cura delle allergie e informazioni nuove per lo studio della biodiversità.

 

Figura 1 pollini al microscopio