È primavera. È tempo di pappi

Volteggiano  come nuvole a quota bassa. Oppure galleggiano nell’aria come fiocchi di neve. Sono i peli bianchi dei semi dei pioppi detti pappi. Finché la pioggia non li renderà bagnati e pesanti, continueranno a invadere strade, cortili, androni delle case.

 

 

I piccoli semi bruni del pioppo hanno ognuno un pappo di peli bianchi lunghi 2-3 millimetri e sono i responsabili del fenomeno attuale che la siccità prolungata quest’anno ha particolarmente accentuato.

 

Sono leggerissimi, viaggiano velocemente e seguono le correnti d’aria. La loro composizione è cellulosa pura. È come il cotone idrofilo, se vengono intrisi di umidità perdono la loro capacità di volteggiare e fare volume.

 

La loro composizione fisica rende i batuffoli particolarmente insidiosi: sono estremamente infiammabili, basta una scintilla perché attecchiscano le fiamme. Spesso creano problemi anche agli impianti di aerazione, soprattutto industriali. 

 

L’equivoco della loro allergenicità invece nasce dal fatto che, per natura, nello stesso periodo primaverile si ha un picco della fioritura di molte famiglie di piante allergeniche come le  Graminacee, famiglia di piante allergeniche ampiamente diffusa sul territorio, le Urticaceae, di cui la più allergenica risulta essere la parietaria o erba muraiola, le Fagaceae (in particolare le querce che nella nostra regione abbondano); dunque il periodo che caratterizza i maggiori disturbi allergici è dovuto alla produzione di grandi quantità di pollini piuttosto che alla presenza dei pappi. Considerato che i pollini sono composti da particelle impercettibili, è dunque semplice cadere in errore e attribuire disturbi respiratori o allergie ai “piumini” dei pioppi che al contrario sono ben visibili e identificabili.

 

Tuttavia questi vistosi piumini possono causare fastidio sulla congiuntiva o irritare la mucosa nasale, ma solo per un effetto meccanico.

 

Inoltre, inevitabilmente, gli abbondanti pollini che si trovano in aria possono aderire sul pappo e accentuare le reazioni allergiche.

 

[27 aprile 2017]