Progetto di ricerca sull’utilizzo del fitorimedio come metodologia per produrre biomassa a scopi energetici

Le attività di ricerca sul fitorimedio fanno parte del progetto "Bioenergia e Ambiente" (BeA) promosso da Arpa Umbria  con l'ausilio di risorse umane finanziate con fondi europei per la ricerca e lo sviluppo tecnologico gestiti dalla Regione Umbria.
Nell'ambito di questo sotto progetto Arpa Umbria ha stretto collaborazioni scientifiche con l'Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale del CNR (IBAF) e con il Dipartimento di Scienze dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse dell'Università della Tuscia (DiSAFRi).

Obiettivi
Con questo progetto si è puntato ad individuare delle strategie di intervento, economiche ed efficaci, che possano aiutare le pubbliche amministrazioni e i soggetti privati nella risoluzione di problemi di bonifica in aree idonee all'impiego di tecnologie di fitorimedio.
Vista l'importanza e l'attualità delle tematiche trattate, anche l'ISPRA ha formalizzato l'intenzione di istituire un tavolo tecnico sull'argomento con Arpa Umbria, finalizzato a consolidare le conoscenze in materia all'interno di specifiche linee guida per l'applicazione del fitorimedio sul territorio nazionale.
Il fitorimedio è una tecnica di bonifica che vede le piante come principali attrici nel risanamento di matrici contaminate, questa tecnologia sfrutta le capacità di alcune specie, sia erbacee che arboree, di interagire con gli inquinanti presenti nel suolo o nelle acque.
Il processo di "rimedio" può essere svolto, a seconda dei casi, mediante l'attuazione di differenti processi che si possono così riassumere:

  1. fitoestrazione: consiste nella rimozione degli inquinanti dal substrato con accumulo nella biomassa delle piante.
  2. fitodegradazione: degradazione dei contaminanti mediante l'azione combinata di piante e microrganismi ad esse associati
  3. rizofiltrazione: riduzione di materiale tossico dalle acque sotterranee attraverso l'azione radicale
  4. fitostabilizzazione: riduzione della biodisponibilità degli inquinanti presenti nel suolo con l'ausilio delle piante per prevenire la dispersione dei contaminanti attraverso il vento, la lisciviazione e la dispersione nel suolo
  5. fitovolatilizzazione: rimozione delle sostanze inquinanti dal terreno e successivo rilascio in atmosfera dopo la degradazione.

Qualunque sia la tipologia di bonifica scelta, la sua applicazione si basa sulle normali pratiche agronomiche utilizzate nella gestione di impianti agroenergetici.
I vantaggi sociali ed ambientali dell'impiego di questa tecnologia sono molteplici, e sono legati ai bassi costi di gestione del sistema che si basa su un processo "solar driven" che trae cioè dal sole la principale fonte di energia e rende grande la differenza tra i costi di questi interventi rispetto a quelli basati su tecnologie tradizionali.
Dal punto di vista ambientale c'è il grande vantaggio di operare "in situ" con tecnologie che limitano la movimentazione di terra e di conseguenza la produzione di polveri prevenendo in questo modo fenomeni di dispersione di sostanze contaminanti; inoltre con l'affermarsi della vegetazione si realizza una efficace messa in sicurezza del sito garantendo un controllo dei fenomeni di erosione e di percolazione dei contaminanti provocati delle acque meteoriche.
Arpa Umbria sulla base di queste conoscenze propone un nuovo sistema di approccio alla gestione dei siti contaminati e delle ex discariche che si basa sullo sviluppo e la messa a punto della tecnologia di fitorimedio coniugando al processo di bonifica la produzione di biomassa per fini energetici raggiungendo due risultati: la riqualifica dei siti degradati e la produzione di energia da fonti rinnovabili nel rispetto delle direttive nazionali e comunitarie.
Con questa prospettiva di gestione le spese legate agli interventi di bonifica diventano dei veri e propri investimenti, che attraverso opportune scelte tecnologiche risultano sostenibili ed accettati a livello sociale, ambientale ed economico.

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E' facilmente intuibile l'importanza che la risoluzione di situazioni pericolose per la salute e per l'ambiente assume per il benessere sociale, soprattutto alla luce dei recenti eventi di cronaca in materia ambientale; con la strategia proposta sarà possibile affrontare il problema delle bonifiche trasformando l'intervento in un investimento per il futuro capace di offrire un'alternativa produttiva, la produzione di biomassa, a siti che altrimenti rischiano di rimanere improduttivi e pericolosi per molti anni diventando un peso insostenibile per le future generazioni.

 

[ultimo aggiornamento anno 2009]