Nel 1841 alle pendici del Vesuvio fu fondato l’Osservatorio Vesuviano, il più antico presidio scientifico vulcanologico al mondo. Ferdinando II di Borbone aveva affidato a Macedonio Melloni, uno dei più grandi scienziati dell’Ottocento, la direzione del costituendo Osservatorio. A lui succederanno, nel tempo, figure importantissime di scienziati che hanno traghettato l’Osservatorio dai primordi dell’approccio osservativo verso la moderna scienza vulcanologica. Un osservatorio che ancora oggi svolge un ruolo chiave per lo studio di un sistema vulcanico tra i più pericolosi al mondo.
La letteratura scientifica sottolinea come in occasione di catastrofi naturali come alluvioni o terremoti, oltre alle conseguenze dirette in termini di vittime e feriti, questi eventi disastrosi producano sulla salute effetti indiretti e a medio-lungo termine. Per comprendere le forme di disagio che emergono nelle popolazioni colpite da disastri, abbiamo intervistato Eugenio Paci, Direttore scientifico della rivista Epidemiologia&Prevenzione ed ex Presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia.
Per salvare il clima serve la spinta della società civile
Silvia Zamboni
Con Jeremy Tamanini, cofondatore del centro di ricerca ambientale Dual Citizen di Washington, abbiamo dialogato sui temi dei cambiamenti climatici, della citizen science, delle strategie che le grandi multinazionali devono sviluppare per aumentare la sostenibilità dei processi produttivi migliorando così l’impronta ecologica.
Negli anni Trenta lo psicologo Philip Vernon affermava che il linguaggio del corpo è strettamente correlato alla personalità di un soggetto. Oggi questa affermazione si potrebbe applicare ai nostri smartphone. Numerosi studi, infatti, ci dicono che esiste una 'psicologia dei cellulari', che spiega molto del suo possessore. Anzi, moltissimo: se è leale o no, o se è un tipo chiuso. Ma uno smartphone può dirci molto di più: può rivelare anche il mondo chimico nel quale il suo proprietario si muove, agisce e interagisce.
Recentemente pubblicato su Scientific Reports uno studio dell’Ismar-Cnr sulla presenza di microplastiche nel Mediterraneo occidentale. Rilevate concentrazioni tra le più alte nel mondo. La costa toscana la più colpita.